Friuli Colli Orientali e Ramandolo: un viaggio a varie tappe all’interno del cuore pulsante del Consorzio Tutela Vini del Friuli Venezia Giulia

La redazione di VinoeVacanze.it vi invita ad un percorso di lettura a varie tappe all'interno del Consorzio Tutela Vini del Friuli Venezia Giulia, la realtà che attraverso le aziende vitivinicole associate, promuove un territorio prospero dove le antiche tradizioni culturali e culinarie sono ancora fortemente radicate nella gente che lo popola. 12495173_10153427136803367_5072685447527381233_n

Nella fascia collinare della provincia di Udine a ridosso del confine con la Slovenia sorgono i maestosi Colli Orientali del Friuli: si tratta di una zona caratterizzata da affascinanti paesaggi ed una terra ricca di storia e tradizione che nell'ormai lontano 1970 ha dato vita al Consorzio tutela vini “Friuli Colli Orientali e Ramandolo”.

Il Consorzio, tra i primissimi in Italia risiede nella storica Villa Nachini – Cabassi di Corno di Rosazzo, la quale andremo ad esplorare assieme nei prossimi articoli; esso è cresciuto notevolmente nel corso degli ultimi decenni, aggiudicandosi una posizione di prestigio a livello nazionale ed internazionale.

Il successo del Consorzio è dovuto alla qualità del terreno, fonte primaria dell'alta produttività dell'area dei Colli Orientali: le diverse varietà autoctone ed internazionali quali Friulano, Ribolla Gialla, Malvasia, Ramandolo e Picolit, Refosco dal peduncolo rosso, Pinot Grigio, Riesling nascono proprio grazie alla presenza di terreni terrazzati, costituiti da un’alternanza di marna e arenaria, i quali assieme al clima mitigato dalle Prealpi Giulie e all’influenza benefica del mare, creano microclimi favorevoli ad una viticoltura altamente qualificata. Screen Shot 2016-02-16 at 14.03.27

Nel corso dei decenni c'è stato un notevole potenziamento dell'attività vitivinicola, dovuto soprattutto ad un diverso approccio produttivo e alla volontà delle nuove generazioni di creare qualcosa che riunisca in un unico prodotto il patrimonio di tradizioni e di innovazioni del territorio. Grazie al passaggio generazionale, molti „eredi“ degli agricoltori della prima metà del secolo si sono impegnati a trasformare l'attività di produzione del vino quale mera attività di sopravvivenza, in un'attività prestigiosa atta a generare un prodotto di elevata qualità, grazie alla presenza di moderne attrezzature di produzione. In questa fase di trasformazione ha giocato un ruolo fondamentale l'attività di formazione, informazione, assistenza tecnica e promozione svolta dal Consorzio parallelamente a quello istituzionale di vigilanza e tutela sull’utilizzo della DOC.

Attualmente il Consorzio conta quasi 200 soci, dei quali circa i 3/4 sono imbottigliatori: degli oltre 80 mila ettolitri di vino DOC prodotti, il 30 per cento viene esportato all'estero, non solo in Europa, ma anche negli Stati Uniti e in Giappone. Nei due mercati più importanti, quello austriaco e quello tedesco, vengono organizzati periodicamente presentazioni e degustazioni dei rinomati vini facenti parte del Consorzio.

Info
http://www.colliorientali.com/il-consorzio/

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