Uve storiche friulane salvate dall’oblio

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Sono 22 i biotipi di quattro diverse varietà autoctone di vite salvate dall’estinzione, risanate e impiantate a Spessa di Cividale, i cui primi grappoli sono stati appena raccolti.

Il progetto, denominato Selezione Colli Orientali del Friuli, ha coinvolto il Consorzio di tutela vini dei Colli orientali del Friuli-Ramandolo in collaborazione con l’Università di Udine e alcuni liberi professionisti, con il supporto della Comunità montana Torre-Natisone, della Regione Friuli Venezia Giulia e dei Vivai Cooperativi di Rauscedo.

L'iniziativa, culminata con la prima vendemmia di viti provenienti dagli antichi vigneti di 10 diversi comuni della provincia di Udine, è stata illustrata al pubblico lunedì 3 settembre 2012 nel corso dell'evento che si è svolto nell’azienda La Sclusa a Spessa di Cividale a cui hanno partecipato il presidente del Consorzio Pierluigi Comelli, il vicepresidente della provincia di Udine e assessore all’agricoltura, Daniele Macorig, e il preside della Facoltà di Agraria dell’Università di Udine, Roberto Pinton.

«Ancora una volta i Colli Orientali hanno dimostrato di essere all’avanguardia, in regione, nell’attività di ricerca vitivinicola» ha sottolineato il presidente Comelli. «Questo progetto ha un’importanza rilevante per il territorio poiché è indirizzato alla salvaguardia della biodiversità del vigneto».

Il progetto, infatti, ha lo scopo di verificare la fattibilità della selezione massale conservativa della vite, applicata ai vitigni autoctoni, per ottenere produzioni di qualità, nel rispetto dell’ambiente e della tradizione, e rappresenta un esempio concreto di tutela della biodiversità, sostenibilità ambientale e valorizzazione delle qualità territoriali.

Al momento della presentazione l’agronomo Giovanni Bigot ha sottolineato l’importanza della variabilità genetica del vigneto come matrice di vini dalla personalità particolare, il collega Carlo Petrussi ha posto l’accento sul profilo “storico” del Progetto, mentre Paolo Ermacora, dell’Università di Udine ha evidenziato il lavoro svolto in campo di miglioramento sanitario delle vecchie viti. Il tecnico del Consorzio, Francesco Degano, ha infine accompagnato i partecipanti in vigneto presentando uno per uno i biotipi messi a dimora.

[Nella foto di copertina, Roberto Pinton, Daniele Macorig e Pierluigi Comelli.
Fonte Consorzio di tutela vini dei Colli orientali del Friuli-Ramandolo]

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